sabato 1 marzo 2014

Arisa - Se Vedo Te

 

L'ultima volta: La canzone che apre l'album immerge l'ascoltatore in un'atmosfera elettro-pop molto suggestiva. Il ritornello, delicato, è suadente e carezzevole. Un inizio raffinato e molto gradevole. Voto: 8

Chissà cosa diresti: L'album cambia registro quasi bruscamente, con una canzone pop vagamente rockeggiante. Si tratta di un brano spensierato, scanzonato ed ironico.
Voto: 6 1/2 

La cosa più importante: La traccia numero 3, prima tra quelle presenti nell'album di cui la stessa Arisa è co-autrice, riporta nuovamente in un contesto "soft". E' un pezzo dalla doppia anima: a strofe poco convincenti si alterna, di converso, un ritornello efficace, che diventa sempre più coinvolgente mano a mano che la canzone si sviluppa. Voto: 7

Se vedo te: A caratterizzare la canzone che dà il titolo all'album è un mix di pop, elettronica e rock, che si alternano, susseguono, sovrappongono, costituendo un pezzo intimo, aspro, ma fresco, sempre più incalzante. Voto: 6 1/2 

Lentamente (Il primo che passa): Il brano, proposto a Sanremo, ma escluso dalla competizione, si distacca da quanto presente nel disco fino a questo momento, configurandosi come un pezzo "old style", melenso e tedioso, nonostante un'interpretazione sicuramente valida. Voto: 5+

Quante parole che non dici: La mano di Arisa firma anche questo brano, pregno di malinconia e pathos. Nel ritornello la cantante si lascia (finalmente) andare in acuti che sono piacevoli e convincenti. Voto: 6+

Sinceramente: La traccia numero 7, scritta dal cantautore Dente, è caratterizzata da un testo certamente originale, accompagnato da una melodia abbastanza interessante. Tuttavia, il risultato è però poco trascinante, come se mancasse qualcosa. Voto: 6

Dici che non mi trovi mai: Canzone frizzante, energica, intensa, che acquista vigore e valore soprattutto dopo la prima strofa. Una bella produzione. Voto: 7+

Dimmi se adesso mi vedi: Canzone intima, in cui la voce soave di Arisa condivide la scena con il suono delicato di un pianoforte. L'incursione dei violini rende tutto molto onirico. Sembra quasi una parentesi incantevole. Voto: 6 1/2

Controvento: Ad un brano dalla fine troviamo la canzone vincitrice della 64esima edizione del Festival di Sanremo. E' un pezzo certamente originale, incalzante, convincente, orecchiabile e radiofonico. Voto: 7+

Stai bene su di me: Arisa si congeda dai suoi ascoltatori con un pezzo delicato e garbato. Una chiusura poco originale, un po' troppo formale, ma a cui va comunque riconosciuto un grande stile. Voto: 6

Rosalba Pippa, nota a tutti come Arisa, è tornata sulle scene musicali con un cd elegante e piacevole. La vincitrice del 64esimo festival della canzone italiana, tolti i panni della cantante spiritosa e sopra le righe con cui si era fatta conoscere dal grande pubblico, riesce, in maniera convincente, a catturare l'attenzione di chi la ascolta grazie ad una voce soave, ma potente. 
Nonostante qualche canzone sottotono, forse troppo seriosa e lenta, un aspetto che rende certamente l'album singolare è la presenza di diversi stili che in più occasioni si susseguono e mixano, senza mai entrare in contrasto tra loro. 

Voto complessivo: 6 1/2

mercoledì 25 dicembre 2013

Beyoncé - BEYONCÉ


Pretty Hurts: L'album si apre con una delle migliori produzioni in esso contenuto: una ballade pop potente e radiofonica. Scritto da Sia, il brano è orecchiabile e di impatto. Il pathos è crescente così come gli acuti di Beyoncé che si fanno spazio mano a mano che la canzone va avanti. Un inizio esplosivo. Voto: 9  

Haunted: Idealmente il brano è diviso in due parti: c'è un primo flusso di coscienza nel quale la voce della cantante americana, evidentemente modificata al sintetizzatore, recita senza sosta, a cui segue la canzone vera e propria. Seducente, ammaliante, immerso in un'atmosfera un po' dark, si tratta di un pezzo R&B dalle forti influenze elettroniche. Le parti recitate, che si alternano al cantato, riportano alla mente, tra le altre, "Erotica", "Justify my love" e "Human Nature", celebri hit di Madonna, che, come queste, sono un concentrato di erotismo e sensualità. Voto: 8 1/2

Drunk in love: L'album continua a tenere l'acceleratore premuto sulla sensualità, con un pezzo  R&B featuring Jay-Z, che rappa per tutta la durata della terza strofa. Il punto di forza del brano è il ritornello, breve, ma incisivo, fresco e di impatto. Voto: 8 1/2

Blow: Nella quarta traccia si fanno spazio nell'album atmosfere più retrò, ma al tempo stesso maggiormente pop. Si tratta di una canzone fresca, orecchiabile, che strizza l'occhio alle musicalità dance degli anni '70 fuse all'inconfondibile stile di Justin Timberlake e Pharrell Williams che sono tra i produttori. Voto: 8

No Angel: La canzone numero 5 è quasi sussurrata. Come nel caso di "Drunk in love", anche qui le strofe fanno spazio ad un ritornello breve, dal motivetto immediato, che entra facilmente in testa. Voto: 7 1/2

Partititon: Dopo un intro fresco, a metà strada tra l'R&B e l'Hip Hop, inizia il brano più sensuale e stimolante dell'intero album. La canzone, caratterizzata da una melodia voluttuosa ed ipnotica, è la candidata ideale a diventare una "Naughty Girl" 2.0. Voto: 8+

Jealous: Il cd si tinge quasi di cupo, con un pezzo introspettivo, pacato, riflessivo, in cui il ritornello accompagna gli ascoltatori in una dimensione inebriante, quasi celestiale. Il suono della batteria, che caratterizza tutta la produzione, diventa sempre più intenso e forte, fino ad esplodere in un energico e vigoroso finale. Voto: 8-

Rocket: La canzone, di chiaro stampo R&B, è caratterizzata da una melodia molto elegante, in cui la presenza del pianoforte è predominante. Tuttavia, è "poco moderna". Apprezzabile il middle8, in cui i virtuosismi di Beyoncé spezzano la monotonia di un pezzo che stenta a decollare. Voto: 5 1/2

Mine: In linea con la canzone precedente, anche questo brano è meno incisivo di quelli che costituiscono la prima parte dell'album. Tuttavia il featuring con Drake, altra voce della canzone, riesce a rendere il pezzo comunque interessante. Voto: 6 1/2 

XO: Scelto come singolo di lancio dell'album, il pezzo è fresco e orecchiabile. Il ritornello, ritmato e radiofonico, rende la canzone la più pop dell'intero cd. Voto: 8-

***Flawless: La canzone, di stampo hip hop, aggressiva e sopra le righe, costituisce un momento particolare ed interessante dell'album. La forte carica emotiva è bilanciata dalla voce pacata della scrittrice nigeriana Chimamanda Ngozi Adiche, chiamata a  leggere parte di un suo discorso tenuto ad una conferenza femminista. Il brano prosegue tra irriverenza ed ironia. Voto: 8

Superpower: Le voci di Beyoncé e Frank Ocean si seguono, sovrappongono, alternano in una canzone lenta ed insapore. Voto: 5 1/2 

Heaven: Garbo ed eleganza contraddistinguono il penultimo brano dell'album. La ballade è suggestiva ed emotiva, accompagnata da una musica malinconica e soave. Voto: 7 1/2

Blue: L'album si conclude con una canzone che la cantante di Houston ha dedicato alla figlia, a partire dal titolo. E' un pezzo intimo, delicato, sentito. Una bella chiusura per un cd ricco di sorprese. Voto: 7 

L'ultimo album di Beyoncé, rilasciato sul mercato senza alcun preavviso, è un prodotto complesso e ricco.  Al suo interno, infatti, possiamo individuare almeno tre anime. 
La prima è quella sensuale: una buona fetta dei brani è carica di erotismo e passione, riuscendo a non cadere  mai nel volgare. 
La seconda è quella più intima e riflessiva: dal brano dedicato alla figlia a quello ad un'amica che non c'è più, alcune produzioni colpiscono per la profondità dei testi prima ancora che per la loro musicalità, dimostrando che non c'è bisogno di strafare sempre con la voce grandi acuti.
Infine c'è la Beyoncé più pop, a volte sovversiva, che incanta gli ascoltatori con la propria voce, conquistandoli con motivi semplici e d'impatto.
La forza di BEYONCÉ è quella di essere un cd "diverso", con una chiara impronta R&B elettronica, in cui i ritornelli riescono a conquistare quasi tutti sin dal primo ascolto.

Voto complessivo: 7 1/2  

giovedì 17 ottobre 2013

Alessandra Amoroso - Amore Puro


Da casa mia: L'album si apre con l'unica canzone che vede, tra le altre, la firma di Alessandra Amoroso. E' un pezzo leggero, carezzevole, abbastanza delicato. Nel middle8 si sente molto la mano di Tiziano Ferro, produttore dell'intero progetto discografico, soprattutto visti i riferimenti alla "città", alla "propria gente", che sono ormai presenze costanti nella produzione del cantante di Latina. Un buon inizio. Voto: 7

Amore puro:  Anche la seconda canzone, che dà il titolo all'album, e che è stata scelta come singolo anticipatore, è una ballade delicata. Le strofe, un po' lunghe, e forse troppo articolate, fanno spazio ad un ritornello che, invece, è sicuramente più d'impatto. Anche in questo brano, interamente confezionato da Tiziano Ferro, la mano del cantante è evidente, sia per il rimando (anche qui!) alla "propria gente", sia per la presenza di alcune parti "recitate" che interrompono il cantato (finale compreso), che contraddistingue molti dei brani dello stesso cantante di Latina. Voto: 7 1/2

Fuoco d'artificio: Una bella atmosfera, molto intima, caratterizza la terza traccia. E' un brano delicato, in cui la voce di Alessandra Amoroso, più pacata rispetto al solito, ben si sposa con il suono del pianoforte, indiscusso protagonista di tutto il pezzo. Peccato per il finto falsetto del finale, poco convincente. Voto: 7+

Starò meglio: Si cambia decisamente registro con la traccia numero 4. Una canzone vivace, allegra, con un arrangiamento quasi da musical regala all'album una ventata di freschezza. Probabilmente, tutta in inglese, avrebbe potuto acquistare qualche punto in più. Voto: 6 1/2 

Difendimi per sempre: Un pezzo elegante, che porta la firma di Tiziano Ferro, in cui Alessandra Amoroso sembra essere completamente a proprio agio. Nonostante gli elementi di novità, il pezzo si inserisce perfettamente nel repertorio dell'artista di Galatina, seguendo un po' la linea pop-melodica delle precedenti produzioni. Voto: 6 1/2

Bellezza, incanto e nostalgia: La canzone è intrisa di malinconia; particolarmente interessante è il contrasto con il motivo, invece, "leggero" che la accompagna. Voto: 7-

L'hai dedicato a me:  Altra canzone confezionata da Tiziano Ferro, che però riesce a mantenersi in linea con quanto già inciso da Alessandra. Nel pezzo il pathos è crescente. Il ritornello è breve, incisivo, semplice, efficace. Molto bello l'intenso middle8, che riesce a conferire valore aggiunto al tutto. Voto: 7+

Non devi perdermi: Bella, intensa, suggestiva, emozionante. La canzone, scritta da Biagio Antonacci, rappresenta una vera e propria perla all'interno dell'album. Diversa dalle altre, ma non per questo fuori dal coro, emerge per l'eleganza, l'intensità del testo, il vigore interpretativo. Voto: 8+

Non sarà un arrivederci: Immancabili nelle produzioni della Amoroso testi scritti da Federica Camba e Daniele Coro, a cui l'artista deve gran parte della propria notorietà. La canzone strizza l'occhio alle sonorità italiane anni '80. Non male. Voto: 7-

Hell or hight water: Ad un brano dalla chiusura, Alessandra si lascia andare in un pezzo interamente in inglese di genere soul-pop, le cui sonorità sono decisamente più internazionali. E' evidente che, nonostante le siano affidati nella maggior parte dei casi pezzi più struggenti e "melodrammatici", la cantante si senta a proprio agio nell'interpretare brani che esaltino, invece, il lato più black della sua voce.  Voto: 7+

La vita che vorrei: L'album si conclude con una canzone lenta, un po' melensa, dal testo evidentemente ricercato, ma di difficile presa sul pubblico. Voto: 5 1/2 

Saranno contenti i fan di Alessandra Amoroso. La sua ultima fatica discografica è perfettamente in linea con le sue precedenti produzioni.
L'impronta di Tiziano Ferro è abbastanza evidente soprattutto per ciò che concerne la qualità dei testi: più ricercati, maturi, introspettivi, non di rado ostici, specie al primo ascolto.
Troviamo, quindi, l'Alessandra di sempre, in una versione più raffinata e, potremmo dire, "adulta". 
Rimarrà deluso chi, invece, dopo due anni di attesa, un viaggio in America per studiare gospel e la produzione dell'album a Los Angeles, si aspettava un cambio di registro, una produzione più internazionale, più prossima al soul, che esaltasse la parte più black della voce Alessandra. 
Questo lato, invece, esplode in maniera prorompente soltanto in uno dei brani presenti nel disco. 
Quella che poteva essere una bella "scommessa", certamente rischiosa in termini di accoglienza da parte del pubblico, è finita per diventare una "parentesi" in un album certamente buono, ma non innovativo. 

Voto complessivo: 7

domenica 14 aprile 2013

Emma Marrone - Schiena


Amami: Una bella energia caratterizza il brano di apertura dell'album, che ne ha anticipato l'uscita ed è stato scritto dalla stessa Emma. In chiave pop-rock, il pezzo è di facile presa ed è caratterizzato dagli acuti che hanno reso ormai celebre la cantante salentina. Un inizio vigoroso. Voto: 7 1/2 

La mia felicità: Una penna importante firma la seconda canzone del cd. Si tratta di quella di Fabrizio Moro,  che ha composto una canzone ritmata, ma al tempo stesso delicata, che riesce a raccontare la sofferenza di un addio senza scadere nel banale o nel melenso.
Voto: 7 1/2

Dimentico tutto: A Nesli e Niccolò Bolchi è affidata la composizione della traccia numero 3. A differenza delle precedenti, questa appare meno avvincente, più statica. Nel middle8, quasi rappato, la cantante salentina convince poco. E' uno stile, infatti, questo, che poco appartiene al mondo di Emma. Voto: 6 1/2 

Ma che vita fai: Ormai immancabile nelle produzioni "amiciane", ecco il pezzo firmato Camba-Coro. Voce più graffiata, acuti imperfetti ed il suono costante della batteria rendono la canzone un po' più rockeggiante. Il testo riprende a piene mani le incertezze cantante da Alessandra Amoroso in "Stupida", pezzo degli stessi autori. Voto: 6 1/2 

Trattengo il fiato: Ballade lenta e a tratti monotona. Il ritornello non riesce catturare ed anzi, spesso, si confonde con le strofe. E' un pezzo, dunque, che lascia poco e niente dopo l'ascolto. Voto: 5 1/2 

1, 2, 3: Scritta, come la precedente, da Daniele Magro, la canzone strizza (forse troppo) l'occhio a "Vittima", canzone portata al successo dai Modà, di cui ricorda sonorità, melodia, interpretazione. Brano un po' marginale. Voto: 6 1/2 

In ogni angolo di me: L'album prosegue con una canzone più intima, pacata, dal ritornello breve, sfuggente, ma che riesce a colpire. A tratti, specie nelle parti alte, la voce di Emma ricorda quella di Gianna Nannini, della quale la cantante si dice, da sempre, accanita sostenitrice (e di cui, nel precedente cd ha presentato la cover di "America"). Voto: 6 1/2

L'amore non mi basta: Pezzo bello, sentito, carico di energia e vigore, benché sia innegabile che somigli (ed anche tanto) a "Try" di P!nk. Mettendo da parte la troppa similarità con il pezzo della cantante statunitense, non si può non riconoscere alla canzone della Marrone l'avere tutte le carte in tavola per piacere. Voto: 7 1/2

Se rinasci: (Pur)troppo sguaiata nelle parti alte, Emma non riesce ad interpretare in maniera dolce un pezzo infuso, per testo e melodia, di delicatezza ed armonia. Sembra strafare, benché non sia davvero il caso. Voto: 6 

Chimera: Per musica, interpretazione ed acuti, la canzone sembra essere un continuo rimando ad altri pezzi già sentiti facenti parte del repertorio della Marrone. Molta voce, ma poca originalità. Voto: 6 1/2 

Schiena: L'album si chiude con il pezzo che dà il titolo all'album. Si tratta di una canzone assolutamente diversa dalle precedenti, lenta, fiacca, le cui sonorità mal si sposano con la voce di Emma. Voto: 5 

Il terzo album studio di Emma è prevalentemente caratterizzato da brani pop-rock, tranne che per alcune, poche, produzioni più tranquille e pacate. Il cd non colpisce di certo per l'originalità. 
Se, infatti, l'intenzione era per la cantante salentina quella di confezionare "il disco della svolta", della maturità artistica, l'obiettivo non è stato raggiunto. Infatti, nonostante l'impegno nel cimentarsi anche come autrice di due degli 11 brani, la produzione discografica si mantiene abbastanza in linea con le precedenti, non aggiungendo (nè togliendo, ovvio) nulla a quello che Emma ha già fatto fino ad ora. 

Voto complessivo: 6 1/2 

sabato 30 marzo 2013

Antonella Lo Coco - Geisha



Un mondo nuovo: L'album si apre con un pezzo pop-elettronico, dal testo semplice e ripetitivo. La voce riesce ad emergere, poco, soltanto nel ritornello. Sarebbe stato opportuno caricare il brano di maggiore vitalità ed energia. Voto: 6 1/2

Ti amavo per sempre: La forza, nonchè punto di debolezza del brano, sono le strofe cantalenate. Da un lato, infatti, queste fanno sì che il pezzo si fissi facilmente in testa; d'altro canto, però, il rischio è quello di stancare presto. Voto: 6 1/2

Nuda Pura Vera: Primo, tra i pezzi dell'album, in cui Antonella Lo Coco è co-autrice. La canzone, uscita come singolo e scelta come colonna sonora del film "Ci vuole un gran fisico", è energetica, frizzante, veloce, ritmata. Voto: 7-

Via: Ancora un brano in cui c'è lo zampino della cantante. Il primo dell'album dalle sonorità più pacate, nonostante non manchino gli elementi tipici dell'elettronica. Le strofe sono di buona fattura, caratterizzate da un pathos crescente, meno il ritornello, troppo poco d'impatto, anche a causa di un'interpretazione che stenta a decollare. Voto: 6 1/2 

Solo quando piove: L'album riprende a suonare motivi allegri e veloci, con la cover in italiano dei Garbage di "Only happy when it rains". E' un pezzo non-sense, in cui l'esecuzione "scolastica" mal si sposa con le atmosfere originali della canzone. Voto: 5 1/2

Un anno in un'ora: Una bella atmosfera avvolge la traccia numero 6. Poco brio, però, nell'interpretazione, appiattisce il tutto. Sembra quasi che la cantante siciliana si contenga. Voto: 6 

Non avrò paura: Un bell'acuto finale avrebbe dato qualche punto in più ad un pezzo che sembra stare sul punto di spiccare, ma che invece finisce per restare fermo, immobile.
Voto: 6

Alberi: Un po' più rockeggiante, la traccia numero 8 è la prima a godere di un ritornello in cui l'interpretazione è un po' più sentita. Una buona perfomance. Voto: 7-

Monsters: Rapido, fresco e dal ritmo incalzante, il primo brano (di 3) in inglese. Non in italiano, la Lo Coco riesce ad emergere meglio. Voto: 6+

Come si fa: Tra il dance e l'elettronico, la canzone conquista per il ritornello di semplice fattura e facile presa. Voto: 6 1/2 

Cuore scoppiato: Occorre aspettare 11 canzoni per sentire, finalmente, Antonella Lo Coco realmente convinta di ciò che canta. Il punto di forza del brano, uscito anche come singolo, è infatti un'interpretazione graffiante, incisiva, valida. Voto: 7

Missing: A tre pezzi dalla fine, Antonella Lo Coco si cimenta nella cover della celebre canzone scritta ed incisa dal duo pop britannico Everything but the Girl, con un arrangiamento più elettronico. Il risultato è buono. L'interpretazione, infatti, è convincente, soprattutto nel finale. Voto: 6 1/2

Geisha: Antonella Lo Coco ha contribuito alla stesura anche del pezzo che dà il titolo all'album. E' un brano più pacato rispetto alle altre canzoni contenute nel cd, che sicuramente non è rappresentativa dell'intero lavoro discografico. Voto: 6-

Astro: L'album si conclude con un pezzo dance in collaborazione con Tommy Vee e Mauro Ferrucci. E' una canzone da ballare più che da cantare, simpatica e spensierata.
Voto: 6 1/2 

Se da un punto di vista musicale in questa produzione discografica non mancano elementi originali e sonorità coinvolgenti, la voce di Antonella Lo Coco appare, purtroppo, spesso troppo poco incisiva. 
Nonostante, infatti, le esecuzioni non siano negative, la cantante, reduce dall'edizione numero 5 di X Factor, sembra essere ancora acerba da un punto di vista interpretativo. In altre parole, l'interprete siciliana manca di incisività, sembra non credere in quello che dice. Che la canzone sia allegra o triste, l'interpretazione è il più delle volte statica, monotona, il che inficia la qualità di un cd in cui non mancano elementi originali.

Voto complessivo: 6 1/2

domenica 7 ottobre 2012

MIKA - The origin of Love


Origin of love: La prima traccia, che dà il titolo all'album, è allegra, solare, spensierata. Il ritornello è energico ed incisivo. Le strofe simpatiche e movimentate. Unica nota negativa, il ricorso massiccio alla voce "elettronica", soprattutto nella parte iniziale, che toglie un po' di armonia ad un pezzo comunque valido. Voto: 7 1/2

Lola: Si continua in allegria con la traccia numero 2. La seconda canzone dell'album, sin dalle prime note, conquista per la sua semplicità, fino ad arrivare al ritornello, assolutamente di facile presa. Voto: 7 1/2

Stardust: A farla da padrone in questa canzone dance, ma melodica, sono i celebri falsetti che hanno portato alla popolarità il cantante anglo-libanese. Il pezzo è accattivante, veloce, energico. Voto: 7 

Make you happy: Prima che il cd uscisse sul mercato, Mika aveva già fatto ascoltare questa canzone tramite il proprio canale ufficiale Youtube, anche se con un arrangiamento più dance e meno soft. La versione contenuta nel cd, pur mantenendo intatta la struttura del pezzo, ha una base più delicata, in cui si sentono molto di più archi e violini che accompagnano la voce del cantante. Voto: 6 1/2 

Underwater: Vigorosa, ma al tempo stesso delicata, la prima vera ballade del cd. Si tratta di un pezzo suggestivo, elegante, soave, dal ritornello semplice, breve, ma incisivo. Valida. Voto: 8-

Overrated: La sesta canzone dell'album si distingue dalle altre per essere tipicamente "dance". Una serie di frasi semplici ed in rima si susseguono velocemente per fare spazio ad un ritornello esplosivo, ripetitivo, vigoroso. Una hit da discoteca. Voto: 7

Kids: Un po' sottotono rispetto alle altre canzoni del cd, la traccia numero 7 è lenta, nonostante la base ritmata, ed un po' ripetitiva. Futile. Voto: 6

Love you when I'm drunk: Irriverente, divertente, vivace! Il pezzo sprizza energia ed allegria in ogni sua parte. Le strofe sono veloci ed accattivanti, il pre-ritornello movimentato e suggestivo, il ritornello breve, ma deciso, il middle8 più pacato, ma non per questo di minor presa. Voto: 7 1/2

Step with me: Romantica, colorata, vagamente tropicale, la canzone numero 9 conquista sin da subito per la delicatezza e la potenza di cui è intrisa. Il ritornello è un crescendo di trepidazione e passione. Voto: 7 1/2 

Popular Song: Gioia ed allegria continuano a caratterizzare il cd di Mika. La traccia numero 10 è vivace, ritmata, simpatica. Si tratta di una rivisitazione della hit "Popular" del musical "Wicked", dalla quale prende in prestito non solo la melodia, ma anche lo spirito gioioso di cui è infusa. Voto: 7 1/2

Emily: Versione inglese di "Elle me dit", singolo lanciato in francese nel giugno 2011. La canzone è briosa, esuberante, animata, festosa. Un vero e proprio inno a prendere la vita alla leggera, ballando. Voto: 7 1/2

Heroes: La penultima canzone spezza un po' il clima festoso che caratterizza l'album. Si tratta di un pezzo più pacato, quasi malinconico, ma comunque suggestivo. Voto: 6

Celebrate: L'album si conclude con il featuring con Pharrell che ha anticipato l'uscita dell'album. In linea con lo stile del cd, si tratta di un pezzo spensierato e gioioso, ma di buona fattura. Voto: 7


Assente dalle scene musicali ormai da 3 anni, MIKA è tornato con un album molto ben curato. Co-autore di tutti i brani, si è avvalso della collaborazione di diversi "grandi" della musica (da Pharrell ai fratelli Benassi, da William Orbit a Greg Wells) al fine di rimettersi in carreggiata e conquistare le classifiche di tutto il mondo. Il risultato è un album di qualità, in cui i brani riescono quasi tutti a conquistare sin da subito. Molto buono. 

Voto complessivo: 7 1/2 

martedì 18 settembre 2012

Nelly Furtado - The spirit indestructible


Spirit indistructible: Comincia sottotono la canzone che dà il titolo all'album, per poi riprendersi dopo il primo ritornello. Il pezzo in generale è fresco ed ha un certo appeal radiofonico. Voto: 7+

Big Hoops: Scelto come singolo anticipatore del cd, il brano, dalle evidenti sonorità urban pop, ha bisogno di diversi ascolti prima di entrare in testa, ma una volta che lo fa è difficile che riesca ad uscirne. Voto: 7

High Life: Tra le canzoni più allegre dell'album. Un motivetto spensierato, infatti, caratterizza l'intera traccia numero 3. La parte rap che va a costituire il middle8 si amalgama bene con il resto del brano. Voto: 7 1/2

Parking Lot: La canzone numero 4, scelta anche come singolo promozionale dell'album in USA, si muove a metà strada tra l'urban, l'r&b ed il pop. Il risultato è inusuale, ma interessante. E' un brano, infatti, che si discosta abbastanza da quello che ultimamente si sente in giro, ma che riesce comunque ad attirare l'attenzione. Voto: 7+

Something: Il pezzo, in collaborazione con il rapper statunitense Nas, appare un po' sottotono rispetto alle altre produzioni, nonchè abbastanza ripetitivo. Futile. Voto: 5+

Bucket List: Comincia con una risata la sesta canzone dell'album, che, da un punto di vista musicale, ricorda molto la Nelly Furtado degli esordi. Il prezzo è simpatico, anche se poco originale. Il ritornello ne rappresenta il punto di forza. Voto: 6 1/2

The Most Beautiful Thing: Interpretata in collaborazione con la cantante e musicista portoghese Sara Tavares, la settimana canzone è lenta e tediosa. Fuori contesto rispetto all'album, non convince. Voto: 4 

Waiting for the Night: L'album si riprende, per fortuna, alla grande con la traccia numero 8. Un pezzo fresco, moderno, energico, dalle sonorità decisamente radiofoniche. Il ritmo diventa sempre più incalzante mano a mano che ci si avvicina alla fine e conquista grazie ad un ritornello di facile presa tutto da ballare. Voto: 7 1/2 

Miracles: Canzone soave ed armoniosa, dalle sonorità arabeggianti. Una ballade romantica e sensusale. Bello il virtuosismo nel middle8. Voto: 6 1/2

Circles: Tipica canzone riempi-album, senza nè arte nè parte. Lenta, ripetitiva, sottotono, monotona. Voto: 5

Enemy: Così come il precedente, anche questo brano è lento e noioso. Voto: 4 1/2

Believers (Arab Spring): L'ultima traccia è caratterizzata da sonorità sicuramente più rockeggianti. Pur essendo un po' fuori contesto rispetto alla linea musicale del cd, la canzone riesce comunque ad intrigare.  Voto: 6 1/2

E' possibile parlare dell'ultima fatica di Nelly Furtado come di un'album riuscito a metà. 
Non mancano, infatti, canzoni interessanti, anche controcorrente rispetto a quanto si sente ultimamente in giro nel mondo del pop internazionale, ma che comunque hanno un buon appeal proprio per la loro unicità; allo stesso tempo, però, sono presenti anche alcuni pezzi sottotono, mosci, talvolta ripetitivi. 
Il quinto album in studio della cantante canadese è, quindi, per molti aspetti interessante, anche se privo di un singolo che possa dirsi una vera e propria hit. 

Voto complessivo: