sabato 24 dicembre 2011

Jovanotti - Ora


Megamix: Un rap psichedelico apre l'ultima fatica discografica di Jovanotti. Le parole si susseguono incessantemente, quasi si rincorrono, accompagnate da una base musicale elettronica trascinante, ossessiva. Un inizio "con il botto". Voto: 7+

Tutto l'amore che ho: La particolarità della seconda traccia, primo singolo estratto dall'album, sta nel fatto di riuscire ad essere dance, mantenendo però grande delicatezza. Ciò che le manca, forse, è un ritornello maggiormente d'impatto. Voto: 7+

Le tasche piene di sassi: Tanto apprezzata dalla critica quanto dal pubblico (è arrivata al secondo posto dei singoli più venduti in Italia), la seconda canzone estratta dall'album si configura come una ballata delicata e garbata, in cui pianoforti e violini contribuiscono a creare un'atmosfera molto romantica. E' la canzone maggiormente italian-style. Voto: 7

Amami: Brano dalle atmosfere elettroniche. Come per la canzone che apre l'album, le parole si rincorrono quasi senza sosta, creando però, non soltanto concitazione, ma anche un po' di confusione. Voto: 6 1/2

Ora: Anche la canzone che dà il titolo all'album è attraversata da sonorità elettroniche, tra cui, fra gli tutti, spicca il basso distorto che rende il pezzo suggestivo. Così come per la seconda traccia, anche qui forse un ritornello più incisivo avrebbe conferito al tutto maggiore valore. Resta comunque un brano valido. Voto: 7-

Il più grande spettacolo dopo il big bang: Canzone-tormentone dell'estate 2011, la traccia numero 5 è caratterizzata da una struttura abbastanza semplice e da un pathos crescente, trasmesso soprattutto dalla musica che diventa sempre più impellente. Voto: 7+

L'elemento umano: Canzone introspettiva, in cui le parole si intrecciano ad una base musicale modulata, soave, in cui non mancano però elementi elettronici. La voce di Luca Carboni, che interviene in punta di piedi in una parte della seconda strofa e nel finale, ben si amalgama con il tutto. Interessante il middle8 in musica. Voto: 6 1/2

La bella vita: Spensierata ed allegra la canzone cantata in collaborazione con la coppia di musicisti del Mali Amadou & Mariam, è a metà strada tra il reggae e musica tradizionale folk ed etnica. Unico neo, forse, è la durata. Dopo i primi 2-3 minuti la canzone, infatti, che dura 5:07, comincia a diventare un po' ripetitiva. Voto: 6 1/2

Battiti di ali di farfalla: Michael Franti, rapper e musicista americano, collabora con Jovanotti nella canzone più movimentata dell'album. Simpatica, veloce e vivace, ha in sè sonorità elettroniche, hip hop e reggaeton, che riescono a sposarsi bene tra loro. Voto: 7

Io danzo: Simpatica canzone dalle sonorità dance, ritmata e spensierata. Le strofe sono un po' monotone, il ritornello, invece, è fresco ed originale. La nuova "Ombelico del mondo"? Voto: 6 1/2

La notte dei desideri: Ancora sonorità dance fanno da sfondo ad una canzone veloce e ritmata. Per la sua radiofonicità è stata scelta come singolo. Voto: 7

Quando sarò vecchio: Simpatica canzone-filastrocca, in cui sono evidentemente presenti sonorità tipiche dello ska jamaicano. Voto: 6 1/2

Un'illusione: A tre canzoni dalla fine ecco che Jovanotti si lascia andare in una canzone un po' jazz, poco dinamica, ma comunque interessante. Il cantante si concede qualche nota più lunga, anche se il risultato non è eccelso. Voto: 6-

La porta è aperta: Di nuovo sonorità elettroniche, che strizzano l'occhio al techno, per la penultima canzone, che si configura come un rap dance, in linea con molte altre canzoni contenute nel cd. Simpatica. Voto: 6

Rosso d'emozione: L'edizione standard di "Ora" si conclude con un brano dal ritmo incalzante, in cui intervengono suoni che provengono direttamente dalla world music. Un finale allegro. Voto: 6 1/2

Con il suo diciottesimo album studio Lorenzo Cherubini si conferma un valido autore.
"Ora" è un cd ricco di sorprese: si compone di 15 canzoni inedite, tutte di buona fattura e diverse, accompagnate dalle sonorità più disparate, che riescono ad amalgamarsi, senza mai "tozzare" tra loro.
Sono presenti, infatti, musicalità etniche, hip hop, reggae o addirittura jazz; in realtà però è la musica elettronica a caratterizzare la maggior parte dei brani che costituiscono il lavoro, della quale, forse, per certi aspetti, è stato fatto anche un abuso.
Se, infatti, queste conferiscono brio e freschezza ad alcuni brani, in altri queste, invece, risultano essere quasi "di troppo".
Benchè, inoltre, negli acuti e nelle note più lunghe Jovanotti non eccella, con la sua interpretazione, assolutamente personale e riconoscibile, egli riesce comunque a colmare carenze tecniche, che passano così in secondo piano.
"Ora", si può dire, quindi, un album fresco e da apprezzare.

Voto complessivo: 6 1/2

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